Social Caritas
«I poveri sono la proposta forte che Dio fa alla nostra Chiesa affinché essa cresca nell’amore e nella fedeltà»
Papa Francesco
La definizione del dizionario non rende giustizia al concetto di povertà, che appare ai nostri occhi molto più diversificato e complesso di quanto appaia a prima vista. La povertà a molte facce, è un puzzle complesso e poliedrico, composto da molti tasselli, ai quali il rapporto Caritas tenta di fornire a corpo e anima, dando voce ai dati e testimonianze, storie ed esperienze di vita che segnano la storia quotidiana dei nostri territori, delle persone e delle famiglie protagoniste del fenomeno, da una parte e dall’altra della barricata.
Nella nostra piccola quotidianità, la povertà si sta espandendo a macchia d’olio, e come sempre il Centro Caritas di Mondolfo, si espone in prima persona, rispondendo come meglio riesce a questa realtà parrocchiale.
La nostra comunità religiosa grazie alla generosità di molti, è viva, attiva e operosa in questo grande campo della carità, ma questa opera di generosità necessita di continui aiuti di misericordia.
Ognuno di noi, con un gesto educativo, solidale e piena di generosità può dare un contributo alla comunità, grazie a un progetto della Caritas di Senigallia: Il Social Caritas.
Il progetto è nato per sostenere e incrementare il Fondo di Solidarietà e di sensibilizzare alla condivisione. Il condividere il proprio bene con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Questo progetto è rivolto a tutti, persone, famiglie, associazioni che desiderano offrire un aiuto concreto.
Ma come possiamo aiutare? Versando alla Caritas diocesana un contributo mensile di soli 5,00€ tramite il referente parrocchiale, così da poter creare un entrata stabile e fissa con il quale offrire un sostegno concreto alle famiglie e ai quanti hanno bisogno di aiuto.
Tutto ciò aiuterà a “crescere” la nostra comunità nell’attenzione continua e gratuita al bisogno dell’altro, per così plasmare tutti insieme una comunità solida, unita e vicina alla parola di Dio.
Si è una comunità perchè si è corpo, si è insieme, dove si ha ben presente e si porta nel cuore chi “non ha voce”, chi non ha altri “mezzi”.