Protesi alla gioia pasquale… seguiamo l’austero cammino

Carissimi, questo inno fa parte della preghiera liturgica quotidiana nel tempo della Quaresima. Oggi, mentre lo pregavo, ho sentito le parole dell’inno risuonare con la situazione non facile che stiamo vivendo.

Protesi alla gioia pasquale,
sulle orme di Cristo Signore,
seguiamo l’austero cammino
della santa Quaresima.

La legge e i profeti annunziarono
dei quaranta giorni il mistero;
Gesù consacrò nel deserto
questo tempo di grazia.

Sia parca e frugale la mensa,
sia sobria la lingua ed il cuore;
fratelli, è tempo di ascoltare
la voce dello Spirito.

Forti nella fede vigiliamo
contro le insidie del nemico:
ai servi fedeli è promessa
la corona di gloria.

Sia lode al Padre onnipotente,
al Figlio Gesù redentore,
allo Spirito Santo Amore,
nei secoli dei secoli. Amen.


Protesi alla gioia pasquale,
sulle orme di Cristo Signore,
seguiamo l’austero cammino
della santa Quaresima

Siamo entrati in un austero cammino: l’inizio della Quaresima è coinciso per noi con l’ingresso in un tempo di prova; eppure siamo “protesi”, cioè in cammino verso l’uscita, animati da fede, speranza, amore. Alcuni fratelli hanno lamentato l’impossibilità di ricevere l’austero simbolo delle ceneri, eppure a ben pensare quest’anno la cronaca e non il rito ci hanno ricordato e ci stanno ricordando tutta la nostra fragilità personale e comunitaria.

La legge e i profeti annunziarono
dei quaranta giorni il mistero;
Gesù consacrò nel deserto
questo tempo di grazia.

Gesù stesso è entrato nel tempo del deserto, nel tempo della prova e della tentazione; noi dunque non siamo soli, abbiamo Lui come Mosè apripista; ogni tempo con Lui è tempo di grazia e di salvezza: lo fu per il buon ladrone anche il momento della croce.

Sia parca e frugale la mensa,
sia sobria la lingua ed il cuore;
fratelli, è tempo di ascoltare
la voce dello Spirito.

La nostra mensa sarà meno allegra, consumata di più nell’intimità della casa e della famiglia e meno nel chiasso dei convivi; la nostra conversazione sarà più facilmente portata ai discorsi profondi; cogliamo l’occasione per rinsaldare i legami intimi e per verificare gli orientamenti fondamentali della nostra vita e per apprezzare la voce consolante dello Spirito.

Forti nella fede vigiliamo
contro le insidie del nemico:
ai servi fedeli è promessa
la corona di gloria.

In questo momento di prova siamo chiamati alla perseveranza vigilante, e nel momento in cui anche la consolazione di riunirci insieme per la preghiera, per la Messa, per un cammino comunitario di Quaresima ci viene meno, non si deve intiepidire il nostro animo, ma bensì accendere di un più vivo desiderio delle realtà divine.

Sia lode al Padre onnipotente,
al Figlio Gesù redentore,
allo Spirito Santo Amore,
nei secoli dei secoli. Amen.

Dal cuore di noi pellegrini nel tempo, parte la lode e l’adorazione alla Trinità di Vita che come sorgente ci ha generati e come oceano di pace ci attende; e sentiamo a noi più vicini coloro che vivono drammatiche ore di dolore in Italia e nel mondo a causa della malattia, della guerra, o per la loro condizione di profughi o perseguitati. La paura non ci renda indifferenti, ma sempre più sensibili ai drammi dei vicini e dei più lontani; ma in questo piccolo mondo, chi non è nostro prossimo?

Don Emanuele, parroco

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