Si celebra anche a Mondolfo sabato 2 febbraio la Festa della Presentazione al Tempio di Gesù, raccontata dall’evangelista Luca (Lc. 2,22-39), popolarmente detta “Madonna della Candelora”. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. La celebrazione, nella Collegiata e Parrocchiale di S.Giustina alle ore 17, con la benedizione delle candele, la processione all’interno della chiesa e la S.Messa presieduta dal Parroco Don Emanuele nel cuore del castello martiniano. Analoga celebrazione anche a Ponterio. Nel pomeriggio si terrà pure la liturgia nella Cattedrale di Senigallia, presieduta dal Vescovo Franco, nella festa della Madonna della Speranza.
Il 2 febbraio, festa della presentazione del Signore al Tempio, è anche la Giornata Mondiale della Vita Consacrata. E’ bene ricordare perché San Giovanni Paolo II scelse proprio questo giorno del 2 febbraio per istituire nel 1997 la Giornata Mondiale della Vita Consacrata e quali ne furono i motivi.
“La Giornata della Vita consacrata sarà celebrata nella festa in cui si fa memoria della presentazione che Maria e Giuseppe fecero di Gesù al tempio “per offrirlo al Signore” (Lc 2, 22). In questa scena evangelica si rivela il mistero di Gesù, il consacrato del Padre, venuto nel mondo per compierne fedelmente la volontà (cfr Eb 10, 5-7). Simeone lo addita come “luce per illuminare le genti” (Lc 2, 32) e preannunzia con parola profetica l’offerta suprema di Gesù al Padre e la sua vittoria finale (cfr Lc 2, 32-35). La Presentazione di Gesù al Tempio costituisce così un’eloquente icona della totale donazione della propria vita per quanti sono stati chiamati a riprodurre nella Chiesa e nel mondo, mediante i consigli evangelici, “i tratti caratteristici di Gesù vergine, povero ed obbediente” (Vita consecrata, n.1).
Alla presentazione di Cristo si associa Maria. La Vergine Madre, che porta al Tempio il Figlio perché sia offerto al Padre, esprime bene la figura della Chiesa che continua ad offrire i suoi figli e le sue figlie al Padre celeste, associandoli all’unica oblazione di Cristo, causa e modello di ogni consacrazione nella Chiesa. San Giovanni Paolo II racchiude in tre motivi, l’origine di questa giornata:
1) “ in primo luogo, essa risponde all’intimo bisogno di lodare più solennemente il Signore e ringraziarlo per il grande dono della vita consacrata, che arricchisce ed allieta la Comunità cristiana con la molteplicità dei suoi carismi e con i frutti di edificazione di tante esistenze totalmente donate alla causa del Regno …La vita consacrata, prima di essere impegno dell’uomo, è dono che viene dall’Alto, iniziativa del Padre, “che attrae a sé una sua creatura con uno speciale amore ed in vista di una speciale missione” (Ibid., 17). Dono stupendo”.
2) In secondo luogo, questa Giornata ha lo scopo di promuovere la conoscenza e la stima per la vita consacrata da parte dell’intero popolo di Dio. La vita consacrata “più fedelmente imita e continuamente rappresenta nella Chiesa la forma di vita che Gesù, supremo consacrato e missionario del Padre per il suo Regno, ha abbracciato ed ha proposto ai discepoli che lo seguivano (Vita Consecrata, n. 22)”.
La vita di speciale consacrazione, nelle sue molteplici espressioni, è così al servizio della consacrazione battesimale di tutti i fedeli. Nel contemplare il dono della vita consacrata, la Chiesa contempla la sua intima vocazione di appartenere solo al suo Signore, desiderosa d’essere ai suoi occhi “senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa ed immacolata” (Ef 5, 27).
3) Il terzo motivo riguarda direttamente le persone consacrate, invitate a celebrare congiuntamente e solennemente le meraviglie che il Signore ha operato in loro, per scoprire con più lucido sguardo di fede i raggi della divina bellezza diffusi dallo Spirito nel loro genere di vita e per prendere più viva consapevolezza della loro insostituibile missione nella Chiesa e nel mondo.
Immerse in un mondo spesso agitato e distratto, prese talvolta da compiti assillanti, le persone consacrate saranno aiutate anche dalla celebrazione di tale annuale Giornata a ritornare alle sorgenti della loro vocazione, a fare un bilancio della propria vita, a confermare l’impegno della propria consacrazione. Potranno così testimoniare con gioia agli uomini ed alle donne del nostro tempo, nelle diverse situazioni, che il Signore è l’Amore capace di colmare il cuore della persona umana.
C’è davvero una grande urgenza che la vita consacrata si mostri sempre più “piena di gioia e di Spirito Santo”, si spinga con slancio sulle vie della missione, si accrediti in forza della testimonianza vissuta, giacché “l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”. (Dal Messaggio di S. Giovanni Paolo II per la I giornata della Vita Consacrata, 2 febbraio 1997)