
«Un luogo di incontro dove persone di ogni livello e condizione sociale si uniscono per ottenere un risultato comune». «Un ambito privilegiato» intorno al quale le persone si incontrano senza distinzioni di razza, sesso, religione o ideologia» con la possibilità di sperimentare «la gioia di competere per raggiungere una meta insieme, partecipando a una squadra in cui il successo o la sconfitta si condivide e si supera». «Un catalizzatore di esperienze di comunità, di famiglia umana». Quando vissuto nella sua dimensione migliore lo sport è tutto questo, ricorda Papa Francesco.
E questo è quanto si vive anche al Centro Socio Sportivo “Giovanni Paolo II” della Parrocchia di Mondolfo. Una realtà vivace, attiva, presente, che coinvolge centinaia di bambini, ragazzi e giovani insieme alle loro famiglie ed ai volontari, raggiungendo anche significativi traguardi agonistici, come nel calcio a 5, nello spirito di gruppo. La pastorale dello sport declinata nella Parrocchia di Mondolfo, dove si evidenzia la stretta relazione che esiste tra lo sport e la vita, perché – come sottolinea Papa Francesco – possano illuminarsi a vicenda, «affinché lo sforzo di superarsi in una disciplina atletica serva anche da stimolo per migliorare sempre come persona in tutti gli aspetti della vita. Tale ricerca ci mette sulla strada che, con l’aiuto della grazia di Dio, ci può condurre a quella pienezza di vita che noi chiamiamo santità».
Se lo sport va visto sempre come «ricchissima fonte di valori e virtù che ci aiutano a migliorare come persone», per «lo sportivo cristiano – conclude il Pontefice –, la santità sarà dunque vivere lo sport come un mezzo di incontro, di formazione della personalità, di testimonianza e di annuncio della gioia di essere cristiano con quelli che lo circondano».
