Convento San Sebastiano, Via Padre Moretti, 6 – 61037 Mondolfo
Tel. 0721.957264
Il convento di San Sebastiano è stato chiuso ufficialmente il 15 ottobre 2016. Precedentemente pur essendo aperto il convento non vi era una comunità di Padri che vi risiedevano.
Dal 2005 il Padre Provinciale dei Conventuali o un altro Padre veniva per la celebrazione eucaristica domenicale e festiva alle ore 10.30 nella chiesa conventuale di San Sebastiano.
Dal 16 aprile 2017 la celebrazione eucaristica c’è solo la terza domenica del mese, nel pomeriggio, alle ore 17.30 e la domenica più vicina alla festa di San Sebastiano (20 gennaio) e di San Francesco d’Assisi (4 ottobre).
La Storia del Convento di San Sebastiano a Mondolfo
Alcuni nobili mondolfesi, per voto di scampata peste nel 1479, edificarono una modesta chiesa sul sito di una edicola dedicata a S. Sebastiano. Un secolo dopo, per pubblica riformanza fu concessa al P. Baldassarre Salvolini da Fratterosa perchè la riparasse e vi addossasse un conventino: cosa che fece con licenza di mons. Enrici vescovo di Senigallia e del duca di Urbino Francesco Maria Della Rovere, a cui Mondolfo, tornata alla chiesa nel 1355 con l’Albornoz, apparteneva come «vicariato».
La chiesa, un vasto locale rettangolare con tre altari, fu consacrata nel 1597 dal mondolfese vescovo di Sarsina mons. Angelo Peruzzi e vi fiorirono subito le confraternite della Concezione e dei Cordigeri.
Il conventino, in «sito bellissimo», pur «vago e raccolto», si riduceva a poche stanze disposte a mo’ di chiostro intorno ad un pozzo. Proprio perché piccolo e con appena 4 frati, fu unito a Fano nel 1620, ridotto a maggior dipendenza nel 1631 per decreto di Urbano VIII e soppresso definitivamente da Innocenzo X nel 1653. I pochi redditi passarono al Seminario di Senigallia e il luogo ceduto in cappellania a Don Riccardo Fabbri con rogito B. Filippini del 22 2 1654.
Le suppliche del popolo per un ritorno dei frati rimasero vane fino a quando Nicola Valentini non legò i suoi beni a «luogo pio», a condizione che tornassero i Conventuali rogito G. Marioli del 4 4 1679 e Alfonso Quintavalle non completò la rendita per 6 frati con 600 scudi urbinati. Il benestare di Roma fu rogato il 15 4 1680. Messo in economia per 10 anni con un solo sacerdote e un laico il convento fu rifabbricato dai PP. Lorenzo Bartolini e Antonfelice Fabbri. La chiesa, fatiscente, come appurò lo stesso Ministro Generale nel 1734, fu ricostruita e ingrandita in buon stile barocco dal 1738 al 1760 per merito di M° Luca Particelli, ex provinciale d’Oriente; abbellita da una tela del fanese Sebastiano Ceccarini nel 1757, riaccolse 3 sacerdoti e 3 laici, mentre per 25 anni s’era officiata una cappellina nel chiostro.
Superato il pericolo d’essere ancora assorbito nel 1781 dal convento di Senigallia, che aveva suggestionato il card. Honorati di trasportarvi la parrocchia di S. Michele, incappò nella soppressione napoleonica del 1810, che esclaustrò ogni religioso. Nel 1815, per riaprire il suo Seminario chiuso per debiti, il card. Gabrielli, aveva pensato di ammucchiare le rendite dei conventi soppressi, tra cui Mondolfo, ma l’anno dopo lasciò la diocesi e non se ne fece nulla. Ripristinato con decreto della S. Congregazione il 22 3 1819 per 4 sacerdoti e 2 laici, il convento riprese vita e fu rifondata la confraternita dell’Immacolata nel 1837. Ma già nel 1848, altro pericolo incombeva. Su consiglio del conte Mastai, fratello di Pio IX, il card. Antonio Maria Cagiano da Azevedo lo bramò per sussidio dei professori del Seminario, ma lo stesso anno lasciava anche lui la diocesi. L’ottenne però il card. Domenico Luciano nel 1852 per la villeggiatura dei suoi seminaristi: P. Pietro Camilloni, che dal 1806 aveva profuso denaro per il campanile, casa colonica, arredi sacri ed organo, chiese con dolore la secolarizzazione per restarvi come prete, ma non gli fu concesso, e morì a Fratterosa, ottantenne, nel 1858.
Seguì l’unificazione d’Italia. Passò la prima guerra mondiale. Sono tornati i Conventuali nel 1936, ritrovando una villa di campagna in luogo del convento. Si adattarono in povertà e semplicità. E il «conventino» ha ospitato per 20 anni il grafologo di fama mondiale P. Girolamo Moretti (+ 1963), ha dato alla Chiesa il P.Oscar Serfilippi, vescovo titolare di Massula e ausiliare d’Ancona (1975-1978), poi vescovo di lesi (1978-2006), ed è stato anche sede di un pro seminario negli anni 1968-71. Infine fu designato come casa di preghiera e casa di accoglienza per vocazioni adulte.
Fu chiuso di fatto il 5 novembre 2005, con la partenza degli ultimi religiosi residenti, anche se fino al 15 ottobre 2016 i padri Conventuali, provenendo da Osimo, Ancona e Pesaro, hanno garantito la celebrazione eucaristica domenicale e festiva delle ore 10.30 essendo presenti nel Convento prima una religiosa della Milizia dell’Immacolata di Padre Kolbe di Bologna, Carmencita Maria Picaro, dal 5 novembre 2005 a dicembre 2006 e successivamente le Suore di Santa Caterina da Siena (religiose dall’Angola) dal 22 aprile 2007 al 31 gennaio 2011.