Di anno in anno artisti si alternano a Mondolfo con la loro singolare creatività per decorare il cero pasquale che, nell’Insigne Collegiata e Parrocchiale di S.Giustina, presso la piazza del castello di uno dei borghi più belli d’Italia, ospita i riti pasquali. Quest’anno il ventiduenne mondolfese Simone Travaglini ha avuto l’onore di potersi cimentare. Così descrive la propria opera d’arte, pensata come una grande vetrata delle antiche chiese gotiche:
“Da un nero profondo come la Morte, nasce una tonalità violacea, che all’altezza di 45 cm dal basso lascia spazio a colori più vari e vivaci. Attratti dalla sommità opposta del cero, si staccano e fluttuando nella parte centrale, la Vita, si confondono tra sette frammenti dorati che rappresentano i 7 sacramenti, accolti dall’oro che ricopre totalmente gli ultimi 40 cm circa più alti.
All’invito centrale della mano posta a palmo aperto avvolta in parte da un arco alternato con rosso e oro ( i colori dell’ Aureola del Padre nel simbolo ufficiale del Giubileo 2016). I frammenti si uniscono, incastrano e trasformano nella Resurrezione, accompagnati sempre dalle bordature nere che sostituiscono il reale piombo delle vetrate. La Mano,pronta a dare aiuto al prossimo, fa riferimento all’anno del Giubileo (2016 – il Giubileo della Misericordia/ Misericordioso come il Padre).
La Croce di Cristo, maestosa e persistente, spicca su uno sfondo che varia dall’azzurro al rosa occupando il centro preciso del cero (i due colori si riferiscono al sesso del bimbo/a nel giorno del Battesimo). La Croce è accompagnata in corrispondenza di ogni suo angolo dai numeri 2-0-1-6 rappresentanti l’anno. “α” alfa e omega “Ω” occupano indisturbati piccoli spazi in testa e coda della croce. Attorno ad Alfa, leggeri e morbidi rami d’ulivo richiamano la Pasqua Cristiana.
Colorata con oro, bianco e verde ovvero Ricchezza, Purezza e Speranza, la Croce rappresenta ciò che il cristiano ricerca nella proprio Credo. Le linee tondeggianti le regalano maggior vigore, tranne che nella parte più bassa, dove le linee stesse stanno a raffigurare la sofferenza del Cristo in Croce, cadendo come gocce di sangue verso il basso, la morte”.