Don Emanuele nella V Domenica di Quaresima 2020: CONFESSARSI OGNI ANNO E COMUNICARSI A PASQUA

Di solito all’arrivo delle feste pasquali ci ricordiamo del precetto della Chiesa, che ci indica la maniera per partecipare pienamente alla Pasqua del Signore: ricevendo il suo Corpo ed il suo Sangue. In questa occasione ricordiamo anche la necessità di confessarci almeno ogni anno; si così rinnova il tagliando della grazia del nostro Battesimo!
Quest’anno non sarà facile celebrare tutti e subito il sacramento della Confessione, eppure….
Eppure le chiese rimangono aperte ed evitando affollamenti, nessuno proibisce che si venga in chiesa e si chieda al sacerdote di potersi confessare, adottando tutte le precauzioni per evitare il contagio.
La Confessione dovrà necessariamente essere breve ed essenziale… ma questo non guasta; il coronavirus ci aiuta a ricordare che la Riconciliazione non è una dilettantesca seduta di psicoterapia, ma una fase del cammino di conversione che prende tutta la nostra vita!
Tutto ciò non sarà forse possibile, viste le giuste restrizioni ad uscire e dato che per molte persone è più prudente rimanere a casa?
Verissimo; iniziamo però il cammino che poi a tempo debito si concluderà con la Confessione dal sacerdote; infatti se nel cuore sentiamo il richiamo del Signore, se ci apriamo ad un sincero esame di coscienza e al proposito della vita nuova, se nel nostro animo nasce il pentimento ed il desiderio di riconciliarci con Dio, se ci proponiamo di confessarci appena sarà possibile, allora il Signore è all’opera in noi e ci dona subito il suo perdono, che sarà in seguito celebrato ed arricchito di grazia, al momento in cui potremo recarci dal sacerdote una volta terminata l’epidemia.
Neppure ai malati di coronavirus è impossibile ricevere la grazia della Riconciliazione; se chiamato il sacerdote potrà recarsi da loro, con tutti gli accorgimenti del caso, e donare l’assoluzione, singolarmente o insieme, senza l’accusa dei peccati; una volta guariti potranno confessare quei peccati che allora non hanno potuto dire.
Per la Comunione vale un po’ lo stesso discorso; nulla vieta che, nella visita che possiamo fare in chiesa, chiediamo al sacerdote di poter ricevere la santa Comunione; ma soprattutto riprendiamo il gusto della Comunione spirituale: nella fede e nel desiderio del Sacramento che per ora non possiamo ricevere, chiediamo a Cristo la grazia di venire a noi e di arricchirci della Carità, che è la perfezione ed il legame di tutte le virtù. Don Emanuele, Parroco

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