“La vita della parrocchia ha il suo centro nel giorno del Signore e l’Eucaristia è il cuore della domenica. Dobbiamo “custodire” la domenica, e la domenica “custodirà” noi e le nostre parrocchie, orientandone il cammino, nutrendone la vita. Ribadiamo quanto scritto negli orientamenti pastorali di questo decennio: «Ci sembra molto fecondo recuperare la centralità della parrocchia e rileggere la sua funzione storica concreta a partire dall’Eucaristia, fonte e manifestazione del raduno dei figli di Dio e vero antidoto alla loro dispersione nel pellegrinaggio verso il Regno». Dal costato di Cristo scaturiscono, con i sacramenti, la comunione e la missione della Chiesa. Il “Corpo dato” e il “Sangue versato” sono “per voi e per tutti”: la missione è iscritta nel cuore dell’Eucaristia. Da qui prende forma la vita cristiana a servizio del Vangelo. Il modo in cui viene vissuto il giorno del Signore e celebrata l’Eucaristia domenicale deve far crescere nei fedeli un animo apostolico, aperto alla condivisione della fede, generoso nel servizio della carità, pronto a rendere ragione della speranza.
È necessario ripresentare la domenica in tutta la sua ricchezza: giorno del Signore, della sua Pasqua per la salvezza del mondo, di cui l’Eucaristia è memoriale, origine della missione; giorno della Chiesa, esperienza viva di comunione condivisa tra tutti i suoi membri, irradiata su quanti vivono nel territorio parrocchiale; giorno dell’uomo, in cui la dimensione della festa svela il senso del tempo e apre il mondo alla speranza. Queste dimensioni della domenica sono oggi in vario modo minacciate dalla cultura diffusa; in particolare, l’organizzazione del lavoro e i fenomeni nuovi di mobilità agiscono da fattori disgreganti la comunità e giungono anche a precludere la possibilità di vivere la domenica e le altre feste. Tre obiettivi per le nostre parrocchie. Difendere anzitutto il significato religioso, ma insieme antropologico, culturale e sociale della domenica. Si tratta di offrire occasioni di esperienza comunitaria e di espressione di festa, per liberare l’uomo da una duplice schiavitù: l’assolutizzazione del lavoro e del profitto e la riduzione della festa a puro divertimento. La parrocchia, che condivide la vita quotidiana della gente, deve immettervi il senso vero della festa che apre alla trascendenza. Un aiuto particolare va dato alle famiglie, affinché il giorno della festa possa rinsaldarne l’unità, mediante relazioni più intense tra i suoi membri; la domenica infatti è anche giorno della famiglia.
(Conferenza Episcopale Italiana, Il Volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia.)