Il 7 febbraio si celebra la memoria del Beato Pio IX – Giovanni Maria Mastai Ferretti di Senigallia. Pontefice particolarmente legato anche a Mondolfo, dove veniva a giocare al pallone col bracciale, pratica sportiva che da giovinetto egli amava. A Mondolfo Pio IX autorizzò la costituzione del Corpo Bandistico S.Cecilia nel 1854, ricordando anche il fatto che – da bambino – proprio un mondolfese (certo Domenico di Ubaldo Guidi) lo aveva salvato allorché rischiava di annegare all’interno di una pozza.
A Loreto, giovedì 7 febbraio alle ore 11 sarà il Vescovo Franco a presiedere la liturgia nella memoria, concelebrata anche dal postulatore della causa di canonizzazione S.E.Mons. Carlo Liberati, Arcivescovo prelato emerito di Pompei.
A LORETO IN PULLMAN per la MESSA di PIO IX
Giovedì 7 febbraio 2019
09:30 Partenza dallo Stadio di Senigallia
11:00 In Basilica SANTA MESSA del Vescovo Franco Manenti con Vescovi e sacerdoti delle Marche
12:30 partenza per Senigallia
Costo € 10. Prenotazioni in Curia presso la Redazione di Voce Misena dal Lunedì al Venerdì ore 9-12 (entro il 5 febbraio). Tel. 07164578
Dall’Omelia di S.Giovanni Paolo II nel giorno della Beatificazione di Papa Pio IX, avvenuta il 3 settembre nell’anno del Grande Giubileo del 2000.
[…] Ascoltando le parole dell’acclamazione al Vangelo: “Signore, guidaci sul retto cammino”, il pensiero è andato spontaneamente alla vicenda umana e religiosa del Papa Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti. In mezzo agli eventi turbinosi del suo tempo, egli fu esempio di incondizionata adesione al deposito immutabile delle verità rivelate. Fedele in ogni circostanza agli impegni del suo ministero, seppe sempre dare il primato assoluto a Dio ed ai valori spirituali. Il suo lunghissimo pontificato non fu davvero facile ed egli dovette soffrire non poco nell’adempimento della sua missione al servizio del Vangelo. Fu molto amato, ma anche odiato e calunniato.
Ma fu proprio in mezzo a questi contrasti che brillò più vivida la luce delle sue virtù: le prolungate tribolazioni temprarono la sua fiducia nella divina Provvidenza, del cui sovrano dominio sulle vicende umane egli mai dubitò. Da qui nasceva la profonda serenità di Pio IX, pur in mezzo alle incomprensioni ed agli attacchi di tante persone ostili. A chi gli era accanto amava dire: “Nelle cose umane bisogna contentarsi di fare il meglio che si può e nel resto abbandonarsi alla Provvidenza, la quale sanerà i difetti e le insufficienze dell’uomo”.
Sostenuto da questa interiore convinzione, egli indisse il Concilio Ecumenico Vaticano I, che chiarì con magisteriale autorità alcune questioni allora dibattute, confermando l’armonia tra fede e ragione. Nei momenti della prova, Pio IX trovò sostegno in Maria, di cui era molto devoto. Proclamando il dogma dell’Immacolata Concezione, ricordò a tutti che nelle tempeste dell’esistenza umana brilla nella Vergine la luce di Cristo, più forte del peccato e della morte. […]